Dal 18 al 22 marzo 2024 si svolgerà la XVIII edizione, tra Milano e Como, della rassegna itinerante dedicata al mondo della musica contemporanea, con autorevoli protagonisti, iniziative e concerti originali

Lunedì 18 marzo si inaugurerà la XVIII edizione del Festival 5 Giornate, in programma fino al 22 marzo con un intenso calendario di spettacoli, incontri-concerto e momenti formativi. Nato con l’obiettivo di dare spazio alla pluralità dell’espressione musicale contemporanea, il Festival si dispiega tra progetti speciali e suggestivi intrecci creativi, con la direzione artistica di Alessandro Calcagnile e Rossella Spinosa. Due i principali filoni che articolano la programmazione di quest’anno: da una parte, l’approfondimento dell’opera di John Cage come figura centrale nel panorama delle avanguardie musicali del Novecento, con l’esecuzione di diversi brani del compositore nell’ambito degli appuntamenti e con l’evento conclusivo del Festival dedicato a Lecture on nothing (venerdì 22 marzo, SLAP Milano, ore 18.45) e, dall’altra, l’attenzione al teatro musicale, interdisciplinare tipologia di spettacolo dove convergono diverse espressioni artistiche.

L’avvio del Festival è affidato a due appuntamenti: la mattina con il primo seminario di composizione presso SLAP (Spazio Lambrate Arti Performative di Milano) e la sera a Como con lo spettacolo Inumana in scena al Pontificio Collegio Gallio, evento realizzato in collaborazione con il Festival del Melologo di Como. Numerose le novità programmatiche della nuova edizione che prevede cinque seminari di composizione in programma tutti i giorni alle 10 presso lo SLAP Milano; riservati a studenti selezionati, gli incontri saranno tenuti ogni giorno da un autorevole rappresentante della musica contemporanea (Alessandro Solbiati, Vittorio Zago, Giorgio Colombo Taccani, Sergio Lanza e Sonia Bo); inoltre, sono in programma dieci concerti che comprendono cinque incontri-concerto del mattino e cinque spettacoli pomeridiani-serali.

Gli incontri-concerto del mattino saranno alle 11.30 sempre presso SLAP Milano (ingresso con biglietto) e vedranno protagonista di volta in volta un artista attivo nel mondo della musica contemporanea (Laura Catrani, Maurizio Barbetti, Piercarlo Sacco, Alfonso Alberti e Arturo Tallini). Infine, gli spettacoli di teatro musicale del pomeriggio–sera, tutti nel binomio “suono e parola”, sono: Inumana, La ragazza dagli occhi d’oro, A più voci, Lecture on nothing.

La compositrice e pianista Rossella Spinosa (© Gin Angri).

Si partirà, dunque, lunedì 18 marzo alle 21 al Pontificio Collegio Gallio di Como con Inumana, melologo in un atto per pianoforte e voce di Rossella Spinosa e Laura Silvia Battaglia, giornalista e documentarista, reporter in aree di crisi specializzata in Medio Oriente e docente in diverse istituzioni italiane ed europee, in una sorta di ponte Milano/Como nel nome delle Cinque Giornate storiche. L’appuntamento, realizzato in sinergia con il Festival del Melologo di Como, è sottotitolato Cos’è un uomo senza la libertà, in stretto dialogo con la tragica complessità del presente, con un testo creato da una delle personalità giornalistiche più profondamente conoscitrice dell’attuale situazione del conflitto mediorientale. Il pianoforte e la voce recitante interagiscono nell’azione scenica senza soluzione di continuità, nell’avvicendarsi dei quadri e dei personaggi, rispondendo alla domanda prioritaria: cosa resterà di noi, dove andremo, partendo da una condizione di vita divenuta ormai “inumana”?

Dopo la data di Como, lo spettacolo sarà replicato il giorno successivo, martedì 19 marzo alle 17.30, al Museo del Novecento di Milano. Nell’ambito dell’evento del 19 marzo sarà inoltre eseguito il brano vincitore del Concorso Festival 5 Giornate a cura del New MADE Ensemble diretto da Alessandro Calcagnile, nonché uno speciale omaggio alla figura di Luciano Berio con l’esecuzione della Sequenza I per flauto solo.

Mercoledì 20 marzo è in programma lo spettacolo La ragazza dagli occhi d’oro (SLAP Milano, ore 18.45) con Giordano Agrusta, voce recitante, e Lucrezia Proietti, pianoforte. Lo spettacolo, che prende il titolo in omaggio all’ultimo libro di Pietro Citati, nasce dall’intenzione di parlare della violenza di genere attraverso fatti musicali. Per l’occasione due compositori italiani, Riccardo Panfili e Fabrizio De Rossi Re, hanno composto due lavori che, con stili diversi, vedono il linguaggio antico ed aulico del melologo calarsi nei fermenti più inquieti della contemporaneità. Il progetto, in particolare, ruota intorno alla figura di Ildegarda di Bingen, coltissima protagonista della cultura monastica medievale e tra le figure più autorevoli dell’Alto Medioevo.

La giornalista e saggista Laura Silvia Battaglia (© Giuseppe Biancofiore).

Giovedì 21 marzo alle 18.45, sempre presso lo spazio SLAP Milano, è la volta dello spettacolo A più voci con la voce recitante di Sonia Grandis, attrice e regista con un’intensa attività in teatro, radio e televisione, e Simone Cutuli alla chitarra, musicista vincitore di diversi concorsi nazionali e internazionali. Lo spettacolo, che riflette scritture innovative e personali, presenta melologhi di sette compositori: Condanna con musica di Francesco Celeste e testo di Matteo Loglisci, Confessione con musica e testo di Massimo Varchione, Geiko con musica e testo di Irena Zlateva, (liberamente tratto da Friedrich Hölderlin e Kobayashi Issa), Layback con musica e testo di Antonella Bertoni (liberamente tratto de Henrik Ibsen), Chains con musica e testo di Adriana Cioffi (liberamente tratto dalle opere di Walter Whitman, Emily Dickinson e Charles Baudelaire), Al suo cospetto con musica e testo di Cristina Maria Noli, Riflesso con musica di Matteo Rigotti e testo di Tersite Rossi.

L’ultimo spettacolo per la serata finale di venerdì 22 marzo (SLAP Milano, ore 18.45) che chiude l’edizione 2024 del Festival, vede protagoniste il soprano Lorna Ruth Windsor e Rossella Spinosa impegnate in Lecture on nothing di John Cage, testo centrale nella letteratura sperimentale del ventunesimo secolo, insieme con melologhi dello statunitense Frederic Rzewski. In Lecture on nothing Cage richiede di dare vita a un’inspirata interpretazione visiva e acustica del suo testo filosofico e poetico insieme; gli accenti, le pause, il ritmo, il suono del linguaggio divengono pilastri essenziali per la creazione di uno spazio in cui testo e silenzio assumono una valenza paritaria, generando il cageano linguaggio/musica del suono del silenzio.

Andrea Bedetti

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Sito web: www.festival5giornate.it/